Storia di alberi e della loro terra by Matteo Melchiorre

Storia di alberi e della loro terra by Matteo Melchiorre

autore:Matteo Melchiorre [Melchiorre Matteo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2017-09-11T22:00:00+00:00


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A Venezia, tra le carte della magistratura Provveditori sopra beni comunali, si trova un disegno recante la data 17 maggio 1799. Raffigura li monti denominati Val dell’Albero, Valonèra e Reselé. Le tre montagne fanno parte del massiccio del Grappa e costituiscono la sponda, in sinistra orografica, della Valle di Seren. Sulla destra del monte Reselé è disegnato un albero enorme. Sembra una conifera con le fronde variopinte (rosse, verdi, giallastre e brune) ma la didascalia dice: il Fagherón.

Nel 1799 questo Fagherón si trovava quasi sulla cima del monte Reselé. Sarà ancora lì? A casa sua un esperto conoscitore del monte Grappa mi ha detto che il Fagherón non c’è più ma che il luogo in cui si trovava continua a chiamarsi il Fagherón. Sulla carta IGM c’è in effetti l’indicazione dei casoni Fagherón, quota 1.170 m. Andando lì oggigiorno, mi ha detto l’esperto, si vedono soltanto questi casoni per l’alpeggio. Nient’altro.

Il Fagherón del Reselé, nel disegno del 1799, ha tuttavia dimensioni esagerate. È davvero uno sproposito. Misurando con il righello risulta alto un terzo del monte Reselé. Il Reselé fa 1.205 m. Il piede della montagna sul disegno del 1799 è una località chiamata Zèrn che si trova, invece, a 577 m d’altitudine. Da Zèrn alla cima, perciò, il Reselé è alto 615 m. Il Fagherón della mappa, essendo un terzo del monte, è un terzo di questi 615 m. E dunque: altezza del Fagherón = 205 m.

L’albero più alto del mondo è in Australia: un eucalipto di 132,6 m. La sequoia che chiamano il generale Scherman, in California, è alta 84 m. E il Fagherón? 205 m. Magari, al caso, poteva succedere che ci fosse neve sulla cima dell’albero e niente sulle fronde più basse. Frottole. Non c’è dubbio. Il disegnatore ha pantografato il Fagherón per una qualche ragione. Quale?

La didascalia che fa da legenda al disegno è abbastanza dettagliata. La storia è questa. Nel 1799, in Valle di Seren, undici proprietari avevano preso possesso di terreni pubblici. Si incaricò il perito Domenico Argenta di fare un disegno per rilevare la situazione. Nel disegno che realizzò, il perito diede conto degli undici appezzamenti usurpati e rappresentò punti di riferimento indiscutibili sulla base dei quali poter risalire, di preciso, a questo o a quell’usurpo. Il Fagherón, è evidente, era uno di questi punti di riferimento.

Ho compreso il motivo per cui il perito Argenta disegnò il faggio così spropositatamente grande quando mi sono trovato, sotto i costoni che strapiombano sulla Valle di Seren, a parlare con un anziano dagli occhi azzurri. Gli dico che sto cercando il monte Reselé e i casoni al Fagherón. Gli faccio vedere la cartina IGM e metto subito il dito lì, sui casoni al Fagherón. Porgo la cartina, ma questo anziano dice che la cartina non gli serve. Braccio proteso, mi sta già indicando la direzione in cui si trovano i casoni al Fagherón: andare su dritto da qua, in cima a questo vallone, arrivare su alla costa, saltare al di là e poi



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